
“Mettersi in cammino è tipico di chi va alla ricerca del senso della vita. Il pellegrinaggio a piedi favorisce molto la riscoperta del valore del silenzio, della fatica e dell’essenzialità”.
INTRODUZIONE
Camminare è un modo di rallentare per gustare il tempo, il paesaggio e le persone che incontriamo. Papa Francesco lo sottolinea come un gesto da cercatori, da persone curiose e lo rende un punto fondamentale del Giubileo attraverso il tema: Pellegrini di Speranza.
In questa scheda non vogliamo solo far emergere questo aspetto e metterlo alla portata dei più piccoli, ma poniamo l’accento anche sulla necessità di aprire il nostro sguardo verso gli altri. Il cammino di ciascuno di noi è fatto di incontri, strade in salita e in discesa, gioie e difficoltà, tratti condivisi e alle volte in solitaria. Ognuno è chiamato a mettersi in cammino, qualcuno però è costretto a farlo lasciando la propria casa. Tra le varie proposte si desidera approfondire anche il tema dei migranti e rifugiati che Papa Francesco ha chiamato “lottatori di speranza”: persone che non hanno mollato nonostante gli ostacoli e le difficoltà. Imparare ad essere un segno di speranza lungo il cammino della vita, aiuta fin da piccoli a crescere nella fiducia che avremo sempre Qualcuno a sostenerci.

FUMETTO
La testimonianza di chi è arrivato da noi come rifugiato è un racconto di speranza, una finestra su un mondo che fatichiamo a vedere, ma anche una denuncia verso alcune ingiustizie che si stanno perpetuando oltre il Mediterraneo, fino ai nostri territori dove la paura per ciò che non conosciamo ci impedisce di gustare a volte la bellezza della diversità. Attraverso questo fumetto desideriamo condividere un racconto di speranza che ci mostra la bellezza dell’incontro con l’altro, andando oltre la paura del diverso, per aprire il nostro sguardo all’accoglienza e metterci in cammino verso orizzonti impensabili.
PREGHIERA
Obiettivo
Desideriamo pregare con bambini e bambine sottolineando l’importanza di diventare ‘cristiani in cammino’ consci delle proprie luci e delle proprie ombre.
Attività
Ci si posiziona all’inizio di una stanza al cui termine c’è una candela o una lanterna spenta. Ogni ragazzo ha in mano 18 orme o impronte: nove bianche e nove nere. Quelle bianche rappresentano situazioni positive del proprio quotidiano, quelle nere il contrario. Alla fine di ogni riga della preghiera* (che si trova qui sotto), il/la ragazzo/a con un pennarello scrive un atteggiamento negativo sulle impronte nere: si tratta di ciò che gli impedirebbe di proseguire la strada; oppure scrive un atteggiamento positivo su un’impronta bianca: si tratta di ciò che gli dà coraggio di proseguire il cammino. Questo lavoro viene ripetuto per tutte le strofe e le coppie di impronte vengono posizionate lungo la sala fino a raggiungere la candela, in questo modo ognuno può vedere i propri passi. Successivamente si fa una riflessione riguardo all’importanza di mettersi in cammino: si possono usare anche le domande guida sottostanti. L’ideale sarebbe spegnere le luci della stanza o lasciarle soffuse: a questo punto si accende la candela che sta alla fine della sala. In questo modo, si riesce a vedere le scritte delle impronte bianche; mentre si vedono poco quelle delle impronte scure. Ai ragazzi si può far notare che la luce accesa non ha tolto le impronte nere, ma le ha rese meno evidenti: infatti sin dall’inizio è difficile leggere le parole scritte sulle impronte scure; al contrario, sono in bella vista quelle bianche. Insomma, la luce della speranza ci lascia la libertà di scegliere il viaggio che vogliamo fare; ma concede anche la possibilità di sbagliare: l’importante è mettersi in cammino!
Domande guida:
- Guardando le impronte quali mi sembrano più importanti?
- Vedendo le impronte dei miei compagni, ne vedo qualcuna simile alle mie?
- Come mi sento?
- Lungo il cammino sento la presenza di un amico speciale come Gesù?
*Testo della canzone: Resta accanto a me:
Ora vado sulla mia strada
con l’amore tuo che mi guida
o Signore, ovunque io vada
resta accanto a me
Io ti prego, stammi vicino
ogni passo del mio cammino
ogni notte, ogni mattino
resta accanto a me.
Il tuo sguardo puro sia luce per me
e la tua parola sia voce per me.
Che io trovi il senso del mio andare solo in te,
nel tuo fedele amare il mio perché.
Fa’ che chi mi guarda non veda che te
fa’ che chi mi ascolta non senta che te
e chi pensa a me, fa’ che nel cuore
pensi a te e trovi quell’amore
che hai dato a me.
MATERIALE UTILE
Poesia: Orme sulla sabbia (anonimo brasiliano)
ATTIVITÀ DI GRUPPO
Obiettivo
L’Algeria, il Marocco, la Tunisia e la Libia sono alcuni dei Paesi da cui partono le persone migranti che raggiungono le coste dell’Europa. Gli Stati europei faticano a promuovere politiche di accoglienza e promozione umana, arrivando alle volte al respingimento, mettendo in pericolo la vita di queste persone. Attraverso questa attività proviamo a metterci nei loro panni comprendendo il cammino di speranza che li porta a partire nonostante la conoscenza delle difficoltà e dei pericoli.
Svolgimento
Provate a pensare insieme ai bambini cosa potrebbe portare con sé una persona migrante.
Si inizia con un primo cartellone dove si descrive in un elenco tutto quello che ragazzi e ragazze porterebbero con sé in un viaggio. Poi, in un secondo cartellone, si riporta solo lo stretto necessario, l’irrinunciabile, quello di cui non si potrebbe fare davvero a meno. Infine si svela un terzo cartellone dove si scopre che spesso un migrante può portare: 1) addosso un solo capo di vestiario, 2) molte volte il cellulare viene rubato e quindi bisogna salvare i numeri importanti in un altro modo, 3) spesso bisogna nascondere i soldi molto bene, 4) al massimo si porta con sé un oggetto soltanto: una croce, una foto ricordo, una collanina senza valore ma regalata da qualche familiare, e poi 5) bisogna avere con sé una bottiglia molto grande di acqua o una tanica che va consumata molto molto lentamente.
Utilizzando mentimeter o la raccolta di bigliettini anonimi, si chiede poi di scrivere ai ragazzi le emozioni che hanno provato rispetto alle differenze tra i tre cartelloni. Infine si guarda insieme il risultato commentandolo senza giudizio e pensando ad un piccolo impegno pratico che ciascuno si può prendere per trasformare in bene l’emozione vissuta ed essere un segno di speranza.
Come ulteriore passaggio si può proporre un gioco dell’oca.
Si dividono i ragazzi in 4 squadre, dove ciascuna rappresenta una persona migrante (a cui si potrebbe dare un nome). Con un classico dado si gioca e ogni casella, precedentemente stampata, viene svelata nel suo contenuto quando arriva sopra una pedina.
Personalizzazione caselle del gioco: SCARICA QUI
ESERCIZIO PER CASA
Uscire di casa per camminare, andare a fare una passeggiata… sono attività che siamo abituati a svolgere nelle nostre giornate; alle volte lo facciamo senza pensarci troppo, senza guardarci attorno. Proponiamo ai bambini e alle bambine di andare a passeggiare per una mezz’ora al giorno assieme ad un proprio familiare, un vicino di casa o ad un amico, questa volta però allenando lo sguardo e l’ascolto, valorizzando ciò che si vede e si incontra. L’idea è di disegnare una mappa tracciando un percorso a partire dalla propria casa, durante il quale si salutano i passanti con un sorriso, si parla con le persone, ci si ferma ad ammirare la natura oppure si osserva qualcosa che non va bene, provando così a riflettere insieme su come poter migliorare il proprio quartiere.
Approfondimenti:
Per chi accompagna, educatori o catechisti, proponiamo del materiale
per approfondire maggiormente il tema della scheda:
- Lunedì della missione: In cammino per il Sahara
- Omelia del vescovo Claudio durante la Veglia di preghiera missionaria (11 ottobre 2024): 8 crocicchi verso cui incamminarsi