2a DOMENICA DI QUARESIMA
13 marzo 2022Abramo COMPLETA
Il cammino di Abramo non parte dal nulla e porta con sé tutta la storia che lo precede: la conoscenza naturale ed intuitiva di Dio, la pratica religiosa nella quale ciascuno è stato educato. Il punto decisivo però è il riconoscimento di una rivelazione. Non siamo noi a cercare Dio, o meglio la nostra ricerca di lui è preceduta e riceve una svolta nel momento in cui scopriamo che è Dio stesso che ci viene a cercare.
Accogliamo questa Parola di Dio
+ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Invochiamo con le parole di don Tonino Bello
Salvami dalla presunzione di sapere tutto.
Dal rigore di chi non perdona debolezze.
Dall’ipocrisia di chi salva i principi e uccide le persone.
Trasportami, dal Tabor della contemplazione,
alla pianura dell’impegno quotidiano.
E se l’azione inaridirà la mia vita,
riconducimi sulla montagna del silenzio.
Dalle alture scoprirò i segreti della “contempl-attività”,
e il mio sguardo missionario arriverà più facilmente
agli estremi confini della terra.
ENTRIAMO NEI TESTI
Dal libro della Genesi (11,31-32.12,4)
Poi Terach prese Abram, suo figlio, e Lot, figlio di Aran, figlio cioè di suo figlio, e Sarài sua nuora, moglie di Abram suo figlio, e uscì con loro da Ur dei Caldei per andare nella terra di Canaan. Arrivarono fino a Carran e vi si stabilirono. La vita di Terach fu di duecentocinque anni; Terach morì a Carran. Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore.
Vangelo secondo Luca (9,28b-36)
Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
CI LASCIAMO ISPIRARE
Terach, padre di Abramo, aveva deciso di andare a Canaan, ma si era fermato a metà strada e si era stabilito a Carran, divenuta luogo di morte e privo di speranza. Abramo si trovava in una situazione difficile, con la prospettiva di una strada da percorrere, ma senza il coraggio di riprendere il cammino. Grazie alla fiducia riposta in Dio Abramo continua e rimette in moto una storia che sembrava non avere futuro. Nelle mani di Dio il progetto di Terach raggiunge in Abramo vitalità e fecondità, va verso il compimento. Così anche i discepoli dopo il primo annuncio della passione (Lc 9,22) son scoraggiati, delusi. Il Vangelo di questa domenica ci invita a lasciarci condurre da Gesù come quei discepoli per alzare lo sguardo dalle nostre prospettive e lasciarci stupire dal sogno di Dio che trasfigura la nostra quotidianità verso un futuro vitale e fecondo… verso il compimento.
ENTRIAMO IN DIALOGO
Entriamo in dialogo con il Signore, parlandogli,
come ad un amico, dei desideri, dei sogni, delle speranze che abitano i nostri cuori.
Se il Signore non costruisce la casa,
invano si affaticano i costruttori.
Se il Signore non vigila sulla città,
invano veglia la sentinella.
Invano vi alzate di buon mattino
e tardi andate a riposare
(...continua con la preghiera personale)
«Chi sa vedere prima di tutto la grazia di Dio scopre l’antidoto alla sfiducia e allo sguardo mondano. Perché sulla vita religiosa incombe questa tentazione: avere uno sguardo mondano, ovvero lo sguardo che non vede più la grazia di Dio come protagonista della vita e va in cerca di
qualche surrogato». Papa Francesco
PROPOSTA
Apriamo gli occhi del nostro cuore per riconoscere nella nostra vita tracce di questa grazia ricevuta da Dio, di quei miracoli silenziosi resi possibili grazie alla presenza provvidenziale di alcune persone significative nella nostra vita.
Affidiamo alla nostra preghiera anche i missionari impegnati in ETIOPIA
Per un'ulteriore spunto e riflessione sul verbo COMPLETARE di questa domenica vi proponiamo il video di Parola&Parole per ri-sorgere realizzato dall'Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali.