10 marzo 2024 - 4a domenica di Quaresima

Percepire il profumo di una presenza

Riconosco il Signore che mi fa visita in modo sorprendente nello straniero.

Una voce dal venezuela

Tante volte Dio si manifesta, sorprendendo inaspettatamente, in persone e luoghi “imprevisti”. È il caso del re Ciro che diventa motivo di salvezza: persiano, straniero, diverso, sconosciuto. Qui nell’area di Pacaraima, tra Brasile e Venezuela, la diversità è il nostro pane quotidiano: è luogo di frontiera, immigrazione, sfida, accoglienza dell’umanità sofferente, è area indigena. Il contatto e confronto con i popoli originari, la condivisione delle loro lotte, la difesa della vita, della terra madre, mi sta permettendo di fare un cammino di destrutturazione e di apertura. La conoscenza di altre culture permette di allargare la visione, di incontrare rivelazioni inaspettate. È affascinante per me scoprire tanta ricchezza negli incontri quotidiani, scoprire la forza che muove tanti migranti a non perdersi d’animo, a sperare, a camminare... e scoprire la capacità di organizzazione e la tenacia nella lotta di questi popoli, piccoli Davide contro Golia. Lasciamoci sorprendere dal diverso e inaspettato: è la novità della buona notizia. 

Don Mattia Bezze, Fidei donum

Entro nel testo

2 Cronache 36,14-16.19-23

In quei giorni, tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato a Gerusalemme. Il Signore, Dio dei loro padri, mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché aveva compassione del suo popolo e della sua dimora. Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l'ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio. Quindi [i suoi nemici] incendiarono il tempio del Signore, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutti i suoi oggetti preziosi. Il re [dei Caldèi] deportò a Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all'avvento del regno persiano, attuandosi così la parola del Signore per bocca di Geremia: «Finché la terra non abbia scontato i suoi sabati, essa riposerà per tutto il tempo della desolazione fino al compiersi di settanta anni». Nell'anno primo di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola del Signore pronunciata per bocca di Geremia, il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia, che fece proclamare per tutto il suo regno, anche per iscritto: «Così dice Ciro, re di Persia: "Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra. Egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il Signore, suo Dio, sia con lui e salga!"».

so-stare su...

…una mia esperienza di smarrimento…

…un’occasione in cui ho ricevuto una felice sorpresa da una persona da cui non me lo sarei aspettato…

 …quando ho percepito che nella prova, Dio mi ha invitato a “salire” e ad avere uno sguardo di fiducia…  

Mi metto in ascolto

Il popolo si è smarrito, ha dimenticato il suo Dio; per questo è stato punito e si trova nel frangente più critico e complicato della sua storia, costretto lontano dalla patria donatagli dal suo Signore, in una via cieca che sembra senza soluzioni. È in tale momento buio e disperato che si fa largo la sorpresa di Dio, il re straniero Ciro, che si rivela essere liberazione e salvezza per Israele, a tal punto che viene definito da Isaia col titolo di Messia, l’Unto, colui che, ricevuta l’unzione regale, è inviato da Dio a salvare il suo popolo. Dio guida gli eventi della storia singola e collettiva, veglia e indirizza i grandi corsi e tornanti delle vicende umane, nulla sfugge alla sua custodia. Tuttavia, spesso i piani divini sono assolutamente sorprendenti e impronosticabili, in quanto chi ritenevamo straniero, nemico e minaccioso si rivela come presenza e azione salvifica di Dio nella nostra vita. Capita anche che momenti “neri”, percepiti tali nel loro presente, siano poi da noi riconosciuti come doni di grazia, perché Dio fa accadere cose migliori di quanto faremmo noi seguendo i nostri progetti; oppure, altre volte Egli, che non determina tutto ma lascia spazio alla nostra libertà e ai limiti di questo mondo, prende le “righe storte” (dobbiamo ammettere che talvolta ci sono anche queste) della nostra vita e le “raddrizza”. Affiniamo il fiuto del nostro stupore per scorgere come Dio ogni giorno ci plasma.

Diamoci un senso

L’olfatto ci comunica ciò che altri sensi sono incapaci di comunicarci. L’olfatto non tocca ma è toccato; non vede ma percepisce; non ode né gusta, ma avverte e riconosce. Ci introduce nel profondo della relazione, nell’intimità. Sa distinguere tra ciò che è impersonale e ciò che è personalissimo e unico: ognuno ha il proprio odore inconfondibile! Percependo i diversi odori della vita possiamo percepirne le sfumature. La vita è respiro, alito: ha delle fragranze che ci seducono ed altre che ci allontanano. Il nostro naso è sensibilissimo, ma ha anche la proprietà di assuefarsi presto. Per fortuna! Altrimenti come potremmo resistere a certe puzze. Di contro però, i buoni profumi, dopo qualche istante non li sentiamo più. Pregare «con il naso» è sviluppare la capacità di non perdere la sensibilità al buon «profumo di Cristo» (2Cor 2,15) e di saperlo riconoscere anche laddove si mescola ad altri odori che talvolta ci allontanano.

Un'esperienza che trasforma

Ma devo dire che le cose più importanti
non le ho imparate dai libri,
ma dalla vita, dal contatto con la gente,
coi poveri. I poveri sono davvero
i miei migliori maestri.

Don Oreste Benzi
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