14 febbraio 2024 - Mercoledì delle Ceneri

Ritornare ad un cuore che ama

Entro nel testo

Gioele 2,12-18

Così dice il Signore: «Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male». Chi sa che non cambi e si ravveda e lasci dietro a sé una benedizione? Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio. Suonate il corno in Sion, proclamate un solenne digiuno, convocate una riunione sacra. Radunate il popolo, indite un’assemblea solenne, chiamate i vecchi, riunite i fanciulli, i bambini lattanti; esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dal suo talamo. Tra il vestibolo e l’altare piangano i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: «Perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al ludibrio e alla derisione delle genti». Perché si dovrebbe dire fra i popoli: «Dov’è il loro Dio?». Il Signore si mostra geloso per la sua terra e si muove a compassione del suo popolo.

Mi metto in ascolto

Con il semplice gesto di imposizione delle ceneri sul nostro capo si apre il tempo di Quaresima. Lo stesso Don Tonino Bello riassume così questo momento: ‘richiama all’unica cosa che conta: Convertiti e credi al Vangelo’. Il profeta Gioele nella prima lettura della liturgia di questo giorno, sottolinea con forza l’invito alla conversione, non come un cambiamento di comportamento, ma un ritornare al Signore con tutto il cuore, cioè con tutto noi stessi e con le nostre storie personali. 

In questo cammino di trasformazione siamo invitati a non rinunciare semplicemente a un po’ di cibo, ma a vivere un tempo che ci può riportare all’essenziale, riscoprendo ciò che è permanente nelle nostre vite da ciò che invece è effimero. 

È un appello alla conversione rivolto all’intera comunità credente, dai bambini agli anziani dice il profeta, perché tutti siamo chiamati ad avere il coraggio di percorrere le vie di un umanesimo ritrovato e riconoscere la misericordia infinita del Signore. 

Ancora una volta, il segno delle ceneri, ci ricorda di aver fiducia nel Signore che non ci abbandona e agisce nelle nostre situazioni di buio, di dubbio, di morte; che la sua luce è capace di sciogliere le nostre oscurità più profonde; che il suo messaggio è forte a tal punto da penetrare e far rivivere ogni spazio del nostro cuore. Quaresima allora come occasione di incontro reale e concreto dell’uomo amato, con il Dio che lo ama, a tal punto da dare se stesso per amore.

Parte dalla testa questo cammino… passando per il tatto, l’udito, la vista, l’olfatto e il gusto perché solo una vita rinnovata e accordata con quella di Dio ci renderà autentici testimoni di tutte le cose da lui compiute.