30 marzo 2025 - 4a domenica di Quaresima

Una parola di speranza

La speranza, infatti, nasce dall’amore e si fonda sull’amore che scaturisce dal Cuore di Gesù. [...] Ecco perché questa speranza non cede nelle difficoltà: essa si fonda sulla fede ed è nutrita dalla carità, e così permette di andare avanti nella vita.

(Spes non confundit n. 3)

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 15, 11-21)

Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto.

Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”.

Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”.

UN PASSO CHE... ILLUMINA di don Giorgio Ronzoni

Il padre misericordioso

La parabola del figliol prodigo, o meglio, del padre misericordioso, è considerata da molti come la sintesi del Vangelo. Parla di un padre che non è riconosciuto come tale, ma è considerato come un padrone e ha solo servi intorno a sé: i servi veri e propri, il figlio maggiore che lo serve da tanti anni e non ha mai trasgredito un suo ordine, e il figlio ribelle che quando torna chiede di essere  trattato come un servo. Nessuno che capisca il suo cuore di padre.

Eppure lui non si dà per vinto e con pazienza esce incontro a tutti e due i figli, per accogliere quello che si era perduto e per  convincere quello che non vuole partecipare alla festa.

Un genitore non si stanca mai dei suoi figli: la sua pazienza nasce dall’amore. La bolla di indizione del giubileo Spes non confundit ai nn. 2-4 annuncia ‘Una parola di speranza’ e ci invita a riscoprire la virtù della pazienza, come quella del Padre. Dio è paziente con noi, ci aspetta e ci viene incontro, ma non forza la nostra conversione.

Perciò anche noi dobbiamo imparare la pazienza: pazienza con noi stessi, sempre tanto lenti a convertirci; pazienza con gli altri e coi loro difetti, specialmente se sono simili ai nostri; pazienza nelle immancabili difficoltà della vita, perseverando nell’attesa che si compiano le promesse di Dio per noi.

UN PASSO CHE... RIGENERA

Guardando alla tua storia scegli una delle seguenti affermazioni e completa quella che avverti più vicina alla tua esperienza.

  • “Per amore ho cercato di lasciare andare…”
  • “Per amore lui/lei mi ha saputo aspettare…”
  • “Un genitore non si stanca mai dei suoi figli…”

UN PASSO CHE... ANNUNCIA in THAILANDIA

“Mai peni rai” (Non importa). Una frase che risuona spesso nelle orecchie di chi viene in Thailandia per turismo o per vivere. Questa espressione viene usata in mille maniere. Può esprimere un “prego”, quando qualcuno ti ringrazia per un favore ricevuto, può esprimere un disimpegno in qualche argomento quando non si vogliono affrontare problemi. È espressione di una filosofia di vita. Accettare con pazienza quello che accade, pensando che non si può cambiare la natura delle cose. Può essere segno di resilienza o a volte di rassegnazione. Per i cattolici questa prospettiva non è ‘orizzontale’. La pazienza nell’affrontare la vita di ogni giorno è sostenuta dalla certezza di essere accompagnati per mano dall’amore e dalla misericordia di Dio. Per molti leggere la Parola di Dio o rivolgere lo sguardo in alto con le semplici preghiere della tradizione, diventa occasione per dire “Mai peni rai”, non pensando ad un destino ineluttabile, ma sapendo che la vita è ‘luogo’ di apertura alla grazia. L’amore di Gesù accompagna ogni passo del nostro cammino e lo Spirito guida i nostri cuori verso la pienezza. Questa è la speranza cristiana, sostenuta dalla fede e guidata dalla carità.

don Raffaele Sandonà, fidei donum diocesano

UN PASSO CHE... TRASFORMA

Spesso veniamo a contatto con persone che stanno vivendo un tempo di incomprensione o solitudine. Facciamoci prossimi a chi è in difficoltà donando una parola di conforto e un abbraccio di consolazione.