6 aprile 2025 - 5a domenica di Quaresima
Ancorati alla speranza
Noi in virtù della speranza nella quale siamo stati salvati, abbiamo la certezza che la storia dell’umanità e quella di ciascuno di noi non corrono verso un punto cieco o un baratro oscuro, ma sono orientate all’incontro con il Signore della gloria.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 8,1-11)
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo.
Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
UN PASSO CHE... ILLUMINA di don Giorgio Ronzoni
La donna adultera perdonata
Nel Vangelo della quinta domenica di quaresima, scribi e farisei conducono a Gesù una donna sorpresa in adulterio perché lui la giudichi. È una trappola: se Gesù la perdonerà, andrà contro la legge che impone di lapidarla; se la condannerà, rinnegherà la misericordia che è al centro del suo insegnamento.
È una domanda antica come il Vangelo o forse ancor di più: come fa il giudizio di Dio a essere sia giusto che misericordioso? Il paragrafo ‘Ancorati alla speranza’ di Spes non confundit ci aiuta a capire qualcosa di questo mistero. Ai nn. 22-23 Papa Francesco scrive che è giusto disporci con serietà al giudizio di Dio, ma al tempo stesso è necessario farlo sempre nella speranza che permette di non cadere nella paura.
Il giudizio di Dio, che è amore, non potrà che basarsi sull’amore, in special modo su quanto lo avremo o meno praticato nei riguardi dei più bisognosi. Perciò si tratta di un giudizio diverso da quello degli uomini e dei tribunali terreni; va compreso come una relazione di verità con Dio-amore e con se stessi all’interno del mistero della misericordia divina. Il giudizio riguarda la salvezza nella quale speriamo e che Gesù ci ha ottenuto con la sua morte e risurrezione, perciò conduce all’incontro definitivo con Lui: la pienezza del perdono di Dio non conosce confini.
UN PASSO CHE... RIGENERA
Ascoltando il tuo vissuto interiore, completa la frase che avverti più vivida.
- “Quando… il volto di Dio assume i tratti di un giudice tremendo”.
- “Quella volta in cui… ho visto esprimere un giudizio di amore”.
- “Nelle mie tasche ho pronto un sasso da tirare contro…”.
UN PASSO CHE... ANNUNCIA in BRASILE
“Sì, abbiamo bisogno di «abbondare nella speranza» (cfr. Rm 15,13) per testimoniare in modo credibile e attraente la fede e l’amore che portiamo nel cuore; perché la fede sia gioiosa, la carità entusiasta”. Quando sono arrivato in Brasile, dopo la meraviglia e lo stupore degli inizi, ho incontrato molte sfide e fragilità. Sto conoscendo una Chiesa giovane e fragile, impegnata su tanti fronti, dovendo fare i conti con poche risorse. “Abbondare di speranza” lo ritrovo nei volti delle persone che vivono qui. Sognano e desiderano un futuro diverso per loro e per i figli. Un futuro fatto di stabilità e sicurezze. Sento anche in me questo desiderio di abbondare di speranza. Come? Semplicemente aiutando le comunità a realizzare questi sogni e progetti per piccoli passi, rimanendo ben saldi alla realtà. Qui sto incontrando e vivendo una fede gioiosa, ricca, che tocca la vita delle persone. Una fede che ha bisogno sempre di più di confrontarsi con la Parola di Dio e di riscoprire il valore del silenzio. Sento e capisco che la dimensione della carità è ancora molto debole e che proprio questo pilastro della nostra comunità ha bisogno di essere rinforzato affinché questa nostra Chiesa possa crescere e abbondare di speranza.
don Mattia Bozzolan, fidei donum diocesano
UN PASSO CHE... TRASFORMA
In alcuni momenti può capitare di sentirci smarriti nelle acque agitate della nostra vita. In questi giorni che anticipano la Settimana Santa, dedichiamo un po’ più tempo al silenzio e alla preghiera
affidandoci al Signore, àncora sicura a cui aggrapparci.