
Il tema della Quaresima di quest’anno "Appuntamento con il Risorto" ci ricorda l’importanza di prepararci, durante questo tempo particolare, a vivere in pienezza l’incontro con il Signore nel giorno di Pasqua. Ansia, rabbia, sorpresa, imbarazzo, gioia, tristezza sono emozioni che tutti i giorni viviamo per vari motivi. È anche attraverso queste emozioni che riusciamo a discernere se stiamo camminando sulla Sua via.
Proprio a partire dal quotidiano abbiamo l’occasione di riconoscere il Signore nelle persone che incontriamo: i nostri amici, colleghi di lavoro, parenti, vicini di casa… ma anche attraverso l’incontro con chi proviene da altre terre o accogliendo i racconti di chi presta il suo servizio missionario nelle varie periferie geografiche ed esistenziali. Tutto questo può aiutarci ad osservare il mondo con occhi diversi.
Il tempo di Quaresima, infatti, ci richiama alla bellezza della condivisione e della carità, una condivisione quindi sia umana, spirituale che materiale.
Entrare in relazione con l’altro ci permette di allargare il nostro cuore per scoprire la gioia di camminare assieme e soprattutto di riconoscere la presenza di Dio nei più poveri e negli ultimi del mondo, preparandoci così all’appuntamento con il Risorto ricchi di umanità.
Spezziamo anche noi
il pane dell'ospitalità,
accogliamo la sfida dell'incontro,
condividiamo generosamente!

I progetti missionari presentati dai missionari fidei donum e dalle suore francescane Elisabettine ci mettono innanzitutto in comunione con le loro chiese e la loro gente. Noi tutti sappiamo quanto lavorino i nostri missionari – preti, religiosi, religiose o laici che siano – in profonda solidarietà con la vita delle popolazioni alle quali sono mandati. A questo loro impegno noi vogliamo continuare a non sentirci estranei, e la proposta quaresimale è un modo molto concreto di prendervi parte. Quanto raccolto non solo nella quaresima di fraternità ma anche durante tutto l’anno, consentirà alla nostra Chiesa diocesana di sostenere molte iniziative dei nostri missionari, nei vasti campi dell’evangelizzazione, dell’educazione, della tutela della salute e del lavoro, della pastorale a favore della famiglia, dei giovani e dell’infanzia, e di farsi così vicina, attraverso di loro, a tanti fratelli sparsi nel mondo.
Lo strumento per raccogliere il segno di solidarietà, non solo dei bambini e dei ragazzi, è il salvadanaio. Si invita a consegnarlo a ciascun gruppo attivo in parrocchia, oltre a quelli della catechesi, magari in un momento dedicato come può essere la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri o durante la messa della prima domenica di Quaresima, così da coinvolgere tutta la comunità.
Si possono poi invitare le famiglie a porre il salvadanaio in un punto significativo della casa, “l’angolo bello”, come segno di condivisione e fraternità. La restituzione potrebbe avvenire all’interno del triduo pasquale valorizzando questo momento di solidarietà con i poveri.
