il contesto

Dal novembre 1979 le suore Francescane Terziarie Elisabettine sono presenti in Ecuador, spesso al fianco dei preti e laici Fidei donum diocesani, con uno spirito di mutuo aiuto e corresponsabilità molto positivi. Uno dei tratti distintivi della cooperazione con l’Ecuador è la sinergia fra diocesani e religiose, manifestazione della ricchezza di doni e carismi che nella chiesa convergono in armonia.

Attualmente le suore operanti in Ecuador sono 13, divise in tre comunità: Portoviejo (Manabí), Carapungo (Quito), Durán (Guayaquil) inserite nelle attività parrocchiali nelle rispettive parrocchie e nelle cappelle e recintos (zone periferiche di difficile accessibilità e grande povertà). 

Dal febbraio 2021 la diocesi di Padova ha cessato la cooperazione missionaria istituzionale con l’Ecuador, dopo ben 63 anni di cammino condiviso. In questi anni intensi molto abbiamo donato e molto, forse più, abbiamo ricevuto. Restano vive l’amicizia fraterna, le relazioni ed anche alcuni progetti in via di completamento: tutti doni che non vogliamo dimenticare. Questa conclusione certamente dispiace, ma lo spirito della cooperazione missionaria dei Fidei donum è anche quello di saper riconsegnare progetti e realtà in modo da favorire il protagonismo della chiesa locale e poter investire in termini missionari in altri fronti più sguarniti. 

In molte situazioni la nostra diocesi ha trovato valido affiancamento e collaborazione con le suore Francescane Elisabettine: l’impegno di riconoscenza verso di loro e in generale verso le chiese in Ecuador ci porta anche quest'anno a sostenere questa famiglia religiosa che continua la sua testimonianza ed azione in campo educativo, sanitario, formativo e pastorale.

LA MISSIONE delle SUORE elisabettine

Le suore Francescane Terziarie Elisabettine sono impegnate nel campo educativo con i minori attraverso le cosiddette “guarderie” (una sorta di scuole dell’infanzia, ma con compiti più ampi), nella promozione umana con particolare attenzione alle donne con un progetto di agricoltura organica e nella evangelizzazione accompagnando le comunità cristiane in distinte parrocchie, cappelle e recintos (zone dalla problematica accessibilità).

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Non si può incontrare davvero Gesù risorto senza essere infiammati dal desiderio di dirlo a tutti. Perciò, la prima e principale risorsa della missione sono coloro che hanno riconosciuto Cristo risorto, nelle Scritture e nell’Eucaristia, e che portano nel cuore il suo fuoco e nello sguardo la sua luce. Costoro possono testimoniare la vita che non muore mai, anche nelle situazioni più difficili e nei momenti più bui.

[Dal messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale del 2023 di Papa Francesco]

PROGETTI

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Dispensario diocesano

All’Arbolito, città di Duran, diocesi di San Jacinto (provincia di Guayaquil), una suora segue il dispensario diocesano cercando di supportare le necessità essenziali in campo sanitario. La pandemia da Covid che ha colpito duramente anche l'Ecuador in questi ultimi due anni, ha comportato un aumento degli interventi e quindi dei costi specifici.

Molte persone stentano ad accedere a dei semplici tamponi e ai vaccini: l’obiettivo è di contribuire attivamente a tutte queste azioni di prevenzione e di attenzione al diritto alla salute.

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Attività pastorale nei recintos

La comunità elisabettina si fa carico dell’evangelizzazione e delle attività pastorali accompagnando le comunità cristiane in diverse parrocchie, cappelle e “recintos. I recintos sono piccole comunità povere, a volte difficili da raggiungere per via delle strade impraticabili e sparse lungo le rive del fiume che costeggia la città.

Sono prevalentemente abitate da coltivatori di riso o da pescatori che stanno fuori tutta la settimana a pescare nell'Oceano Pacifico. Le suore cercano di fare visita ogni settimana a queste comunità, proponendo incontri di catechesi con i bambini e con gli adulti, con il proposito di formare catechisti locali e portando degli aiuti per i più vulnerabili. Inoltre promuovono alcune attività di pastorale con le donne.

Budget

Per questi progetti, l’importo richiesto è di 7.000 euro.

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