Entro nel testo
Questa sarà l'alleanza che concluderò con la casa d'Israele dopo quei giorni – oracolo del Signore –: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. (Ger 31,33)
Insieme a Geremia
In questa quinta domenica di Quaresima ci imbattiamo in un personaggio particolare: il profeta Geremia. I tempi in cui lui ha vissuto non erano certo semplici, carichi di difficoltà a causa di guerre ed esili. In tutto questo Geremia ha provato a portare sempre un avviso o una parola da parte del Signore, ma molte volte non è stato ascoltato. Nonostante tutte queste difficoltà lui ha continuato con tenacia ad essere messaggero di Dio. E oggi? Che direbbe Geremia? Rimarrebbe inascoltato come allora?
Sulle tracce di
Takashi e Midori
Il testo della prima lettura di questa domenica ci parla del profeta Geremia - sembra un invito a gustare il silenzio attraverso cui Dio scrive nel nostro cuore. Takashi era un medico giapponese e ne ha viste di tutti i colori: una malattia, la guerra, la bomba atomica che ha distrutto tutto… Eppure non si è dato per vinto e ha continuato a cercare di interpretare quella scrittura silenziosa, ha tentato di comprendere per cosa ha senso stare al mondo. Cosa avrà trovato?
«Una volta - guardando una mucca che brucava l’erba -
ho pensato che era lì inconsapevole di tutto.
Io non voglio essere come quella mucca.
Voglio cercare il
senso delle cose.»
Alla scoperta della Thailandia
I missionari del Triveneto presenti nelle missioni di Chae Hom e Lamphun nel nord della Thailandia vivono la realtà di una piccolissima comunità cristiana a contatto con tradizioni e culture buddiste e thai. Cosa scoprono stando a fianco dei più poveri? Cosa vedono quando raggiungono i villaggi più lontani sulle montagne ai confini con il Myanmar? Proviamo ad essere persone curiose e appassionate degli altri! Forse ci aiuterà a riscoprire meglio noi stessi.
Prego
Che noia pregare, che noia ripetere sempre le stesse preghiere. Eppure ci hai mai fatto caso? Il cantilenare di un vecchio bonzo buddista è molto lento e ripetitivo, quasi come lo snocciolarsi di un rosario, che strano: anche i buddisti hanno una collana di grani di preghiera molto simile alla nostra, è il mala, che viene spesso usato per la recita dei mantra (parole/frasi sacre o preghiere). Questo ritmo è forse un invito ad entrare nel clima giusto per concentrarsi, meditare, riflettere, fare silenzio, accogliere quello che è lontano dalla fretta di tutti i giorni. All’inizio della preghiera proviamo a prenderci un momento di silenzio e a pensare a tutti coloro che abbiamo incontrato durante questa giornata. Ripetendo i loro nomi ad alta voce, ringraziamo il Signore per le persone che ci pone, ogni giorno, lungo il nostro cammino.